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Sarebbe soluzione ideale per entrambi...
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Gazzetta dello Sport: Cunego, fine corsa in casa Lampre-Merida
Dieci stagioni di fila con la stessa maglia. Un’eccezione, nel ciclismo di oggi, dove di solito il look dei colori che si difendono cambia con frequenza ben maggiore. Ma è difficile che Damiano Cunego arrivi a 11: la possibilità che il 32enne veronese lasci la Lampre Merida, infatti, è concreta come mai è stata in passato. Non si può ancora parlare di certezza assoluta, perché una Vuelta su alti livelli potrebbe risvegliare l’interesse del team che fa base a Usmate Velate, in Brianza. Però il contratto di Damiano è in scadenza e veri segnali di volontà di rinnovo non ne sono ancora arrivati: d’altro canto il 2014 — zero piazzamenti nei primi 3 (!) — finora è stato deludente per il vincitore del Giro d’Italia 2004.
Possibilità. Le alternative quali sono? I sondaggi dell’Androni di Gianni Savio e della Neri Sott'Oli di Luca Scinto ci sono stati, ma non hanno sortito effetti concreti. Di offerte a Cunego ne sono arrivate due: una dall’estero, dai francesi della Bretagne-Seche (wild-card all’ultimo Tour de France); e una dall’Italia, dal team continental Vini Fantini-Nippo. La squadra sostenuta da patron Valentino Sciotti, che corre su bici De Rosa, vuole infatti diventare Professional (seconda fascia) nel 2015. E in quest’ottica l’ingaggio di Cunego avrebbe una duplice funzione: cercare di dare un senso all’ultima parte di carriera a un uomo dal grande passato — oltre al Giro, Amstel, 3 Lombardia, altri 44 successi e un argento iridato — e avere un nome comunque di peso da spendere sul fronte inviti alle grandi corse: Giro d’Italia su tutte, naturalmente. Saranno le prossime settimane a essere decisive, in un senso o nell’altro: Cunego resta convinto di avere ancora qualcosa da dare al ciclismo, ma è evidente che determinati obiettivi sono ormai irrealistici. La soluzione ancora «italiana» allo stato è quella più probabile, anche se la situazione è ancora in divenire. Di certo il veronese pensa che il momento di ritirarsi sia ancora lontano.
da «La Gazzetta dello Sport» del 21 agosto 2014 a firma Ciro Scognamiglio
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Vabbe Cancellara mica se ne andrà da una squadra che hanno costruito attorno a lui, poi Sagan non rinuncerà mica alle sue possibilità di vincere Fiandre e a Roubaix
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21-08-2014, 08:46 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-08-2014, 08:48 AM da Gershwin.)
Io Sagan e Cancellara insieme ce li vedevo già un paio di stagioni fa, non si vogliono bene ma sono sicuro che si rispettano e se arrivano insieme in forma al Nord vincono tutto tutto. Bouet all'OPQS è strano, ottimo corridore sicuramente però non mi sembrava il genere di Lefevre. A sto punto i posto cominciano a riempirsi visto che hanno anche rinnovato Serry.
Cunego finirà sicuramente in una Professional. Si parlava della Garmin ma è impossibile visto che non hanno spazio manco per quelli già sotto contratto con la fusione con la Cannondale. Scinto, Savio oppure "Alonso" se davvero esisterà prima o poi
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SONO DOTATO, MA NON SONO ROCCO
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Infatti non vedo proprio il senso dell'operazione, m'avessi detto Vuillermoz ok ma Bouet bho...
Boasson a piedi per ora (la Sky l'ha ucciso sportivamente parlando, c'è dietro qualcosa di tecnico errato pure). Piva riprendilo con te
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Dal forum di Cyclingnews:
-In uscita dalla Tinkoff Boaro e Sutherland, esclusi dalla Vuelta e esplicitamente arrabbiati sui social (Boaro può pure averne motivo, Sutherland no). Il primo un posto nel World Tour può trovarlo, il secondo tornerà in Australia
-La BMC vuole completare la squadra con Groenewegen
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NEMICO DEI BOVINI
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tornerà nel senso che ci è nato perché non è che abbia mai corso in Australia
alla Drapac?
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Sì vabè non ci pensavo che stava alla UHC, magari può tornare lì allora. Dicevo che tornerà nelle Professional, era salito nel World Tour più che altro per i punti se non ricordo male
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NEMICO DEI BOVINI
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si per i punti e perché sembrava poter essere un buon gregario...
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Finalmente Cunego cambia, secondo in una professional può far contento Manuel ancora un anno, lo spero per lui anche
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ThankYouThor
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Jonathan Hivert lascia la Belkin e approda alla Bretagne-Séché Environnement.
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Molti corridori italiani ultimamente han fatto così con buoni risultati, Visconti, Pozzato, Ponzi... dovrebbe farlo anche lui, e avrebbe dovuto farlo prima. Se poi non va amen
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Cunego deve cambiare approccio, se cambia maglia e poi rimane lo stesso corridore è inutile, non vince neanche le corse minori. Ottimi colpi di Bretagne e sopratutto Ag2r, Bakelants era fuori posto alla Quick Step secondo me
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Mercato: Pozzato e la nostalgia per il Belgio
"Solo Dio mi può giudicare". Bello e maledetto, campione dal talento innato eppure troppo spesso evanescente. Filippo Pozzato si appresta a partire per la Vuelta a Espana e lo fa direttamente dalla sua casa di Montecarlo salutando i propri followers su Twitter.
La corsa iberica che quest'anno potrà vantare al via un cast stellare, sarà decisiva per il futuro del campione vicentino: sia in prospettiva campionati del mondo sia in vista della stagione 2015. Il ct Davide Cassani ha dimostrato di credere in Pozzato anche quando la squadra lo aveva scaricato, ma l'ex commentatore Rai non vuole correre il rischio di consegnare le chiavi della propria nazionale ad un elemento che, troppo spesso, si è poi rivelato inaffidabile. E allora l'appuntamento è sulle strade spagnole, per mettere alla prova un Pozzato chiamato ad essere già "in forma mondiale" per non tradire le promesse fatte.
Ma nella testa del ragazzo di Sandrigo c'è anche un'altra corsa da vincere: il contratto che lo lega alla Lampre Merida si chiuderà solo a fine 2015 ma i rapporti con la dirigenza blu-fucsia da tempo sono ormai tesi e l'epilogo del rapporto potrebbe già essere dietro l'angolo. E' un film già visto per Pozzato. Uno dei pezzi più pregiati del ciclomercato mondiale: desiderato, voluto, ingaggiato come un idolo salvo poi venire scaricato appena arrivano le prime delusioni. E' stato così con il Team Katusha e la storia potrebbe ripetersi anche alla Lampre. Per lui, invece, parla il messaggio tatuato a caratteri cubitali sulla schiena: "Solo Dio mi può giudicare". E allora meglio guardarsi intorno, parlare con i team manager di mezzo mondo e cambiare aria. Alla ricerca di fiducia e nuove motivazioni perchè, in fondo, un Pozzato in squadra farebbe comodo a molti.
Personaggio sopra le righe ma anche leader carismatico. E la classe non gli manca. Gli agenti della Sky non hanno mai fatto mistero del proprio interesse verso l'atleta vicentino: in una squadra tutta rivolta verso i grandi giri serve un uomo in grado di fare la corsa da solo nelle classiche. E se Pippo si impegna può tornare ad essere il numero uno. Ma la casacca nera del team britannico rischia di portare con sè troppe restrizioni per il ragazzo che a soli 25 anni conquistò la Milano-Sanremo.
Le classiche e i palcoscenici di grido rimangono un must irrinunciabile per Pozzato: lui, corridore di classe ed eleganza, non può fare a meno delle passerelle più importanti. La ricerca è così ristretta ai top-team e, una volta escluse Katusha e Lampre non rimangono troppe opzioni.
Nell'estate che ha sancito il ritorno del "figliol prodigo" Ivan Basso alla corte di Bjarne Riis, il quasi 32enne vicentino è, ancora una volta, l'uomo mercato. E se la nostalgia lo riportasse in Belgio, alla Etixx Quick Step, alla corte di quel Patrick Lefevere che lo ha reso grande, al fianco di un altro big alla ricerca di riscatto come Tom Boonen? All'Eneco Tour si è parlato anche di questo, la pista è percorribile ma il condizionale è d'obbligo. Prima di tutto c'è una Vuelta da correre per dimostrare di possedere ancora la stoffa del campione.
Scritto da Andrea Fin - Ciclismoweb.net
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Vabbe' è facile metterla così, però gli altri esseri umani sono di fatto giudicati in ogni istante della loro vita...
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La Lampre deve liberarsi di questi corridori è meglio per tutti.
Per loro che vanno a cercare nuovi stimoli e per il team che deve fare un passo ancora più metto chiudendo le porte del passato e di tutti quei corridori inutili che si ritrova in rosa....
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