Con un paio di giorni di ritardo ecco qui il riepigolo del meeting Athletissima di
Losanna.
La sfida a distanza tra Usain Bolt e Yohan Blake (purtroppo pare che fino alla fine della stagione i due continueranno a non incrociarsi, replicando a Zurigo e invertendosi a Brussel) se la aggiudica la bestia, dopo un'ottima partenza si capisce subito che
Yohan Blake può fare il numero e infatti con 9.69 in condizioni di vento nullo migliora il personale sui 100m di 6/100 superando così Powell (il suo 9.72 fatto proprio a Losanna nel 2008 è anche il precedente record del meeting) e raggiungendo Tyson Gay al secondo posto delle liste di tutti i tempi, Gay che si classifica secondo con un ottimo 9.83, sotto i 10" anche Nesta Carter.
Meeting record anche per
Usain Bolt, 19.58 sui 200 sarebbe un tempo straordinario per un essere umano ma per Bolt è soltanto il settimo della sua carriera, mettiamoci un vento sul rettilineo finale di +1.04 e una pista quasi rotonda ed ecco che il valore relativo del suo risultato, pur grande considerando anche che il giamaicano ha deciso di non forzare troppo in queste ultime gare per evitare infortuni, è parzialmente ridimensionato. Ancora un record d'Olanda per
Churandy Martina che con 19.85 arriva secondo consolidando il primato in classifica di Diamond League.
Chi fa un buco nell'acqua è invece
Aries Merritt, puntava al record del mondo dei 110hs ma ha voluto esagerare partendo prima dello sparo, squalifica per il campione olimpico e vittoria a
Jason Richardson in 13.08 davanti a David Oliver, il vento pressoché nullo un po' allevia i rimpianti di Merritt per il tentativo fallito ancor prima di cominciare, ci riproverà già a Birmingham.
La gara più spettacolare è quella del salto in alto con tre atleti a provare 2.39, l'unico che riesce a superare la misura è il giovane qatariano
Mutaz Essa Barshim che alla seconda prova riesce a migliorare il record nazionale di 4cm, dopo aver fatto 2.33 e 2.35 alla terza e 2.37 alla seconda, tre errori invece li commette
Robbie Grabarz che finisce al terzo posto (eguagliato dopo 20 anni il record nazionale di Steve Smith a 2.37),
Ivan Ukhov sbaglia due volte 2.39 e l'ultimo tentativo a 2.41 ed è secondo.
Non altrettanto competitive le altre gare di salti, nell'asta in quattro superano 5.80 ma nessuno arriva più in alto,
Lavillenie vince grazie a un percorso fino a quel punto privo di pecche e si assicura la classifica di Diamond League, secondo posto per Malte Mohr, poi Steve Lewis e Kostas Filippidis, tre errori a 5.70 per Otto e Holzdeppe che chiudono in fondo alla classifica..
Aveva dichiarato di aver smaltito i postumi dei festeggiamenti Brittney Reese che invece nel salto in lungo è solo quinta con un diabolico 6.66, vince ancora
Yelena Sokolova come a Stoccolma con soli quattro salti, è il suo ultimo a 6.89 a darle il successo davanti a Okagbare e DeLoach.
Quattro salti in pedana anche per
Olga Rypakova nel triplo, 14.68 con -0.6 di vento è un risultato tutt'altro che da buttare considerando anche che la seconda
Olga Saladukha si ferma a 26cm di distanza, al terzo posto si rivede Tatyana Lebedeva con 14.39.
Nei 400 metri
Kirani James è imbattibile, anche LaShawn Merritt avrebbe potuto fare ben poco, con 44.37 il grenadino è quasi 7 decimi più veloce di Luguelin Santos, K. Borlée finisce terzo a quasi 1".
Come Blake anche
Shelly-Ann Fraser parte alla grande nei 100m, lei però si impettisce troppo nel finale e viene affiancata da
Carmelita Jeter, 10.86 per entrambe ma al fotofinish è l'americana ad aggiudicarsi la vittoria grazie anche a una "distratta" Fraser che si è completamente dimenticata di tuffarsi, Baptiste terza davanti a Campbell.
Nei 100 ostacoli assenza dell'ultima ora di Kellie Wells, senza lei e Pearson strada spianata (per modo di dire) per
Dawn Harper prima senza opposizione, il suo 12.43 inizialmente riportato per errore come 12.38 è comunque un ottimo risultato con tanto di sorrisi e capriole alla faccia di quella strappona di Lolo Jones
, alle piazze d'onore Queen Harrison e Ginnie Crawford.
Nei 400 ostacoli finisce la benzina anche l'ultima delle russe, la campionessa olimpica Natalya Antyukh è soltanto settima, doppietta giamaicana con
Kaliese Spencer davanti a
Melaine Walker entrambe col season best entrate in forma troppo tardi.
Sconfitta anche per
Mariya Savinova, molto belli gli 800 con Kofanova incollata alla lepre, raggiunta poi da Savinova e
Pamela Jelimo, la keniana allunga ai 150 con una gran curva, Savinova segue ma non riesce ad affiancarla ed è seconda con Kofanova terza e lontane tutte le altre.
Avvincenti anche i 1500 maschili, Chepseba prende l'ultima curva in testa, sul rettilineo conclusivo entrano in cinque affiancati che se non avessi saputo che si trattava dei 1500 mi sarei chiesto dove fosse Blake, il più forte è
Silas Kiplagat su Gebremedhin, buono spunto di Centrowitz che con le ultime falcate supera Chepseba e Ndiku e va a prendersi la terza posizione con 2 secondi e mezzo tolti al personale, Nick Willis fa ancora fetecchia.
3000 siepi senza il tempone che qualcuno auspicava ma la gara è come sempre molto incerta, ovviamente roba da keniani con quattro a prendere il largo, all'ultimo giro aumenta il ritmo
Paul Kipsiele Koech con Nganga già un po' defilato, ai 300 cede di schianto Abel Mutai che finirà quarto, l'unico in grado di resistere a Koech sembra
Jairus Birech che però sulle barriere è peggio del treno della
UnitedHealthcare quando tira le volate e perde ogni volta un sacco di terreno, ennesima vittoria quindi di Koech che si consolerà col diamante dopo l'esclusione dalla squadra olimpica per colpa dei trials a cazzo di cane.
A completare il programma della corsa i 3000 donne dove a dominare è
Mercy Cherono, Sylvia Kibet e Nyaruai per la tripletta del Kenya che fa quindi 4/4 nel mezzofondo, devono avere avuto una bella lavata di testa dopo il flop olimpico.
Nel disco vittoria di
Kanter con 65.79 su Okoye e Casanas, doppio 67.19 per
Barbora Spotakova nel giavellotto più di un metro meglio di Abakumova, ancora più lontane Viljoen e Obergföll, previsione rispettata anche nel peso con
Valerie Adams (ancora in attesa della medaglia d'oro olimpica che la riluttante e ributtante trappana bielorussa continua a rifiutarsi di restituire) che fa 20.95, modesto 16.89 di Chiara Rosa.
Domani pomeriggio (oggi per chi legge)
Aviva Birmingham Grand Prix ultimo appuntamento prima delle finali di Zurigo e Bruxelles, l'uomo più atteso soprattutto dal pubblico locale è
Mo Farah e come anticipato ci sarà il nuovo tentativo di
Aries Merritt per il record dei 110hs, l'obiettivo non è impossibile purché si verifichino le condizioni adatte. Ecco l'anteprima.
Giavellotto donne: Barbora Spotakova come sempre favorita, in caso di vittoria sarebbe sicura del diamante, assente Abakumova le avversarie solite sono Viljoen e Obergföll mentre Vira Rebryk non attraversa un grande momento.
Triplo donne: come a Losanna sarà Rypakova contro Saladukha con la kazaka favorita viste le ultime prestazioni, anche per lei una vittoria le darebbe la certezza del primo posto.
Asta donne: Suhr non brillantissima dopo Londra ma resta lei la favorita di un gruppo comprendente Spiegelburg, Murer e Silva, in generale nessuna pare avere nelle gambe in questo momento misure eclatanti e quindi l'esito è piuttosto incerto.
1500 donne: Helen Obiri favorita ma da tenere d'occhio England, Pierce, Weightman e Jebet Langat.
peso donne: Valerie Adams e che te lo dico a fare, per un piazzamento le solite Kolodko, Carter, Borel, Mikhnevich.
400 donne: non valida per la corsa al diamante, si celebra l'argento olimpico di Christine Ohuruogu, per la vittoria favorita DeeDee Trotter.
400hs donne: brutta la prova di Antyukh a Losanna, proverà a rifarsi stasera, Hejnova, Shakes-Drayton, Rosolova e soprattutto Kaliese Spencer prima in Svizzera a disputarsi la vittoria (che per Spencer vorrebbe dire anche diamante).
alto uomini: dopo lo spettacolo di Losanna vedremo se si ripeteranno Barshim, Ukhov e Grabarz, magari con l'inserimento di qualcun altro (Silnov? Williams?), esagerare non è peccato.
3000 siepi uomini: Mutai e Birech per la vittoria, gli altri a fare la loro corsa.
lungo uomini: presenti i medagliati di Londra Rutherford, Watt e Claye, poi Bayer, Tomlinson, Menkov e Christian Taylor che visto il livello medio potrebbe addirittura piazzare il colpo a sorpresa (ma credo proprio di no).
400 uomini: assente James, per Luguelin Santos l'occasione di allungare in classifica, Jonathan Borlée reduce da qualche problema fisico proverà a importunarlo.
100 donne: due semifinali, nella prima Jeter e nella seconda Fraser prima dello scontro diretto ancor più atteso dopo l'esito di Losanna.
disco uomini: c'è Robert Harting e quindi saranno cacchi per tutti, il meno non in forma degli altri è Gerd Kanter, poi i soliti Casanas, Malachowski, Okoye e come da ormai una ventina d'anni a questa parte Virgilijus Alekna
110hs: ci riprova Aries Merritt dopo la falsa di giovedì, Jason Richardson alla caccia di punti Diamond League, Parchment e Oliver alla caccia di un piazzamento.
800 donne: rivincita Jelimo-Savinova, potrebbe uscire fuori un altro bel duello, britanniche e americane da non sottovalutare.
1500 uomini: Chepseba, Gebremedhin, Iguider, Manzano, Centrowitz, mettiamoci pure un Birgen, e a guidare questa allegra combriccola Silas Kiplagat.
3000 donne: Gelete Burka in mezzo a uno sciame di keniane, su tutte Vivian Cheruiyot, poi Kipyego, Cherono, Kibiwot, Nyaruai.
200 uomini: favorito Churandy Martina per provare anche a chiudere il discorso diamante, Tyson Gay al primo 200 dopo due anni, possibilità anche per Ashmeade e Spearmon.
2 miglia uomini: Mo Farah all'attacco del record britannico (Steve Ovett 1978), anche Daniele Meucci per questa distanza desueta che chiuderà la serata.
La diretta dalle 16:00 su Raisport 2