Il 2022 degli italiani
Parte 1
Come ogni anno mi piace fare un po' un recap dell'annata degli italiani.
In questa prima parte non farò uno schema completo ma parlerò un po' a ruota libera di chi sta fuori dalla top 100.
E' stato sicuramente un 2022 eccellente per quanto riguarda l'arrivo di nuove leve, infatti
se prendiamo i migliori 30 tennisti nel ranking tra coloro che ancora devono compiere 22 anni, troviamo ben 10 italiani.
Da segnalare il crollo di Caruso, Travaglia e Mager, che fino all'anno scorso erano dentro la top 100. Il migliore dei tre, ovvero Mager, è numero 214.
Tornando alla nuova generazione,
Francesco Maestrelli (19 anni) è ora esattamente al numero 200. Risultato notevole considerando che a gennaio era fuori dai primi 700. Giocatore molto alto (196 cm), ancora grezzo e con un servizio un po' sgraziato, sicuramente più solido dalla parte del rovescio. Potrà migliorare ancora tanto.
Non mi prolungo su Brancaccio, Bonadio e Pellegrino ma lo farò su
Luciano Darderi (20 anni, ranking 177): il ragazzone italo-argentino ha guadagnato più di 150 posizioni, ma non ha avuto particolari exploit ed infatti non mi aspetto una crescita esponenziale, anche se ovviamente me lo auguro.
Passiamo a
Flavio Cobolli (20 anni, ranking 170). Dopo aver vinto il challenger di Zadar ed aver toccato il suo best ranking di numero 133, il romano ha avuto una pessima seconda parte di stagione. Il suo 2021 era stato strepitoso, mentre questa stagione è forse stata al di sotto delle aspettative, ma chiaramente il tempo è dalla sua parte.
Il talentuoso mancino
Giulio Zeppieri (20 anni, ranking 165) ha vissuto un'annata piuttosto incostante, anche se rimane memorabile la sua semifinale nel 250 di Umag dove ha portato Alcaraz al terzo set (best ranking di 136 dopo quel match). Per fare il salto di qualità serve migliorare la tenuta e la costanza fisica.
Super finale di stagione per
Mattia Bellucci (21 anni), passato dal 681 di gennaio al 156 attuale.
Il mancino lombardo ha vinto inaspettatamente due challenger consecutivi ad ottobre, Saint-Tropez e Vilnius, entrambi sul duro indoor.
il 29enne italo-argentino Franco Agamenone si è confermato come giocatore da top-150 (138 attuale, best ranking 108 dopo la semifinale ad Umag). Prospetto molto interessante è sicuramente
Matteo Arnaldi (21 anni, ranking 134). Come stile lo possiamo un po' accostare a Sinner: ottimo timing sulla palla, buona mobilità, pericoloso in risposta.
C'era tanta attesa sulla stagione del 19enne
Luca Nardi (passato dal numero 364 al 129) e possiamo promuovere il suo 2022. Il pesarese ha vinto 3 challenger, tutti su superfici dure, al contrario di quello che di solito fanno i giovani italiani. Verso fine stagione si è tolto anche la soddisfazione di battagliare alla pari contro Tsitsipas nel torneo di Astana. Nardi è un giocatore moderno, piuttosto simile ad Arnaldi: sicuramente bisogna migliorare un po' la pesantezza dei colpi ma le premesse sono ottime.
Impressionante l'ascesa di
Francesco Passaro, passato dal numero 605 al 120. Il 21 enne ha disputato ben 5 finali challenger, vincendone una a Trieste. Personalmente, l'ho definito un mini-Berrettini, in quanto Passaro fa del dritto la sua arma migliore. Berrettini è più alto di circa 15 cm, però come stile di gioco sono abbastanza simili.
A ridosso dei primi 100 troviamo Marco Cecchinato (numero 104), vincitore di due challenger su terra rossa.