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Qualche zoom sui ciclisti "bisestili".
#1
Il 2023 non è bisestile. Ma le persone nate il 29 febbraio quando festeggiano? Diciamo che si dividono a metà, fra chi lo fa il 28 febbraio e chi il primo marzo. Idem i corridori in bicicletta, presumo.

Nella storia sono arrivati al ciclismo d’élite una cinquantina di corridori bisestili. Come per tutte le altre giornate, ne ho zoomati quattro, prendendoli a caso. Eccoli:

Valentino Carriero
Nato a Forlì il 29 febbraio 1984. Passista scalatore. Professionista nel 2008, senza ottenere vittorie. Dai giovanissimi dell’Unione Ciclistica Scat, ha poi militato nelle file della Società Ciclistica Forlivese. Da subito si evidenziò come un frequente piazzato nelle corse più aspre. In altre parole il faticatore che per emergere ha bisogno che siano i terreni a dargli una mano selezionando naturalmente i concorrenti. Ciò gli valse comunque l'attenzione dell'osservatorio, che si concretizzò, dopo una lunga parentesi da under 23 e da élite col medesimo modus di piazzato nelle gare dure, nel 2008, col passaggio alla professionistica “Cinelli-Opd”. Una formazione con evidenti difficoltà di budget e, conseguentemente, di partecipazione a gare più consistenti e di un certo peso. Non a caso, morfologie ben poco adatte ad un peperino come Carriero. E non c’è da stupirsi, visto pure il caos che governa il professionismo o presunto tale (le Continental sono sovente un non senso), se uno come Valentino, dopo un anno, sia stato costretto a praticare il ciclismo nell’eterogeneo mondo amatoriale.                                                                                        

Marco Giroletti
[Immagine: 16630104591325Giroletti,Marco.jpg]
Nato a Legnano il 29 febbraio 1972. Passista, alto 1,85 m. per 78 kg. Rimase a lungo fra i dilettanti, anzi troppo, ma è pur vero che non era mai stato un vincente. Però militò in grossi team dilettantistici, dove il gioco di squadra era divenuto pressoché uguale a quello dei professionisti e vista la sua buona predisposizione al lavoro di spalla, avrebbe dovuto interessare di più i sodalizi dell’élite ciclistica. Invece il tempo passava e per Giroletti le occasioni di fare il salto non arrivavano. Si sciolsero quando Marco era già 26enne, nel 1998, grazie alla Mobilvetta-Northwave: un sodalizio numeroso, ma con poche risorse e che non partecipava al Giro d’Italia. Il corridore di Legnano nella stagione d’esordio se la cavò abbastanza discretamente: fu 7° nel Gran Premio Rio Saliceto, negli Stati Uniti fu 7° nel Gran Premio Philadelphia e 8° nella Christiana Care Cup. Tprnato in Italia fu 10° nel Giro del Friuli.
Nel 1999, quando per la Mobilvetta Northwave si aprirono le porte del Giro d’Italia, a mancare fu Giroletti, autore di una stagione molto grigia che lo portò all’abbandono dell’attività agonistica nel ciclismo di vertice.

Alberto Poletti
[Immagine: 14196911263538poletti.jpg]
Nato a Beneceto di San Lazzaro (PR) il 29 febbraio 1940. Passista, alto m. 1,73 per kg. 65. Professionista dal 1963 al 1965. Non ha ottenuto vittorie. Un pedalatore che si potrebbe definire stiloso, fin dagli esordi. Che si determinò ottimo passista fra i dilettanti, anche se poco vincente. Un elemento che poteva diventare una spalla ideale nelle corse pianeggianti e che sarebbe stato peculiare negli inseguimenti. Se ne accorse presto un semi-concittadino come Vittorio Adorni, che lo volle con sé alla Cynar nel 1963 e, poi, alla Salvarani nei due anni successivi. Senza mai mettere la testa in direzione di qualche velleità, Poletti passò un paio d’anni senza infamia e senza lode, con la segreta speranza di poter correre il Giro d’Italia. Ci riuscì nel 1965 e qui fu un ottimo scudiero per il trionfale successo di Adorni. Alberto chiuse la “Corsa Rosa all’81esimo posto. Poi, a fine anno, non seguì il capitano alla Salamini Luxor, preferì abbandonare l’attività agonistica a soli 26 anni. Il ciclismo professionistico gli stava sempre più stretto.

André Vanderdonckt (Fra)
[Immagine: 16064889273538VanderdonckAndre.jpg]
Nato il 29/02/1908 a Flers-lez-Lille, deceduto a Wattrelos il 5 agosto 1982. Professionista dal 1930 al 1935 con 30 vittorie.
Corridore solido, tenace, tipico esempio delle regioni del nord della Francia e del Belgio, paese di cui il padre era originario. Amante del freddo, paradossalmente della fatica e persino del fango, non a caso è stato un valente ciclocrossista.
Una carriera corta, limitata alla zona di cui era indiscutibilmente alfiere per cittadinanza e caratteristiche, ed una consapevolezza: aldilà del comunque discreto curriculum raggiunto, una carriera che non rispecchia fino in fondo i suoi valori, probabilmente superiori al raccolto. Va detto che il suo rapporto col ciclismo, non è mai stato intenso: lo si potrebbe definire un corridore a metà tempo, che ha sempre mantenuto, anche da professionista, un lavoro extra, fra il salumiere, il muratore, fino a diventare un meccanico. Eppure, quando era al via, il segno lo lasciava e le sue belle corse le ha vinte. Non a caso, i successi, nel suo palmares, sono per la gran parte stati colti in semiclassiche, quasi tutte scomparse dal calendario, ma nella sua epoca di un peso evidente. Potremmo definirlo: uno "specializzato" delle corse nel nord della Francia, aventi come base la partenza da Parigi. Veloce, ma non velocissimo, soprattutto ardimentoso nelle condotte e facile, per questa caratteristica, alle fughe. Impercettibile il suo valore in salita, proprio perché non esistono sue partecipazioni a corse probanti in tal senso, anche se è ragionevole credere che le asperità non fossero il suo pezzo forte. In ogni caso, André Vanderdonckt...... è da considerarsi il corridore più affermato fra quelli nati "bisestili", "un giorno ogni 4 anni".
Il suo ruolino vittorioso. 1930: Parigi-Douai; Valenciennes-Bruxelles-Valenciennes; Circuito delle Miniere. 1931: Parigi-Douai; Parigi-Saint Quentin; GP Foumies, Circuito delle Miniere, Criterium di Reveil, Lille ed Amiens. 1932: Campione di Francia degli Indipendenti, Parigi-Contres; Parigi-Mortagne; 1a Tappa del GP Wolber; Circuito delle Miniere. 1933: Campione di Francia Ciclocross; Parigi-Contres; Parigi-Soissons; GP Preuvert; Criterium del Nord. 1934: Parigi-Angers; Parigi-Somain; Parigi-Verdun; Criterium di Cambrai e Guesnain. 1935: Parigi-Verdun; Parigi-Dunkerque; GP Terrot.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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Qualche zoom sui ciclisti "bisestili". - da Morris - 28-02-2023, 08:56 PM

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