11-05-2023, 10:47 PM
L’input di Primo non va lasciato cadere.
Devo chiarire che sono e sono sempre stato solo un telespettatore, non posso che avere opinioni “esterne” e poco informate.
La tematica (il ciclismo, in Italia in particolare, e la sua attuale e grave crisi) è ampia e se appena se ne parla si allarga a macchia d’olio, difficile trattarne solo alcuni aspetti e quasi impossibile contestualizzarla e analizzarla in modo completo.
Il ciclismo in Italia ha un passato glorioso e importante ma i tempi sono cambiati (non solo in Italia), i racconti nebbiosi e leggendari fanno fatica a trovare spazio nel mondo tutto e subito in diretta (social…).
L’offerta oggi è enorme ed estremamente variegata, c’è ancora spazio per il ciclismo? Io penso di sì, uno spazio meno ampio del passato ma non così angusto come le nubi lasciano presagire.
La versione lillipuziana del problema proposta in questi giorni è una apoteosi: “Mannaggia, noi proponiamo la diretta integrale e tante trasmissioni dedicate ma lo “spettacolo” latita e i telespettatori diminuiscono, come possiamo rendere il ciclismo più vivace, bello e scoppiettante, più televisivo ed attraente? Naturalmente, non parliamo di una crisi che non c’è, abbiamo il cronoman più forte del mondo e ora anche il velocista che diventerà il più forte del mondo (stessi risultati di Cipollini alla sua età!!), è solo un problema di modernizzazione del prodotto…”
Non ce la faccio a proseguire adesso. Spero di riuscire a proporre le mie modeste opinioni i prossimi giorni e che ne parliamo, auspicando che Primo mantenga la sua intenzione di tornare sull’argomento.