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Giro d'Italia 2023 | 20^ tappa: Tarvisio - Monte Lussari
#35
Arrvo solo ora, ma prima non mi è stato possibilei....
Roglic è un campione, ed anche se non è più quello di due-tre anni fa, per quel che c’era, è bastato. Per fortuna del ciclismo, aggiungo. Oggi è stato fantastico, perché ha saputo reagire al guasto, ed ha continuato a macinare i pedali, senza scomporsi. In salita ha guadagnato un minuto circa su Thomas. A costui la mania del peso del casco da crono nei tecnici-squadraccia, ha fatto perdere nel cambio quei sette-otto secondi che l’han fatto arrivare ai piedi della salita, con 2” da Rogla. Lo sloveno però, ha perso di più per il problema al mezzo, soprattutto se si tien conto che un arresto di quel genere su simili pendenze, è davvero pesantissimo. Lì ci voleva motore, quello che Thomas non ha mai avuto e non avrà più, nonché la tempra giusta per “non andare via di testa”.
Il Giro col successo di Roglic guadagna credibilità nell’elenco nomi vincenti degli ultimi anni, ma deve trovare il modo di farsi sentire e riguadagnare posizioni nel buco nero del ciclismo targato UCI. Soprattutto deve dimostrarsi caratterialmente degno della sua storia e di quello che si deve preferire in uno sport come questo che non può continuare a farsi gestire da autentiche marionette, addirittura votate a snaturarlo senza un minimo di logica. Certo, evitare di farsi acquistare dall’ASO (inutile dire che ci sono mosse evidenti in questa direzione), non già perché a comandare vi saranno i francesi (che sono millenni più credibili dell’UCI-Slang), ma perché per sopravvivere nei quartieri più alti, anch’essi si sono troppo seduti davanti all’asse Aigle-Londra-Doha. Il Giro, oltre a fare meno errori, dovrà dunque farsi carico di una “Convention di nuovo pedale” trovando gli accordi giusti con la stessa Aso e la Federazione Belga, che è la più forte, anche a costo di minacciare scissioni con l’UCI. Non ho menzionato la FCI, perché da troppo tempo concretizza una variante della propria sigla e conta un tubo, per sue celeberrime pochezze, nel rilancio di questo sport comunque languente. Ed il ciclismo non può vivere senza una forma di spettacolo degna, con diritti televisivi che vadano in direzione proprio di quelli che lo spettacolo devono farlo, opportunamente coinvolti e responsabilizzati.
 
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RE: Giro d'Italia 2023 | 20^ tappa: Tarvisio - Monte Lussari - da Morris - 27-05-2023, 08:03 PM

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